Campo della Scoperta 27-28 settembre Mugnano del Cardinale (AV)

Tanti momenti delle ultime 24 ore intense e piene di emozioni, per avviare e condividere “un momento di riflessione e introduzione allo scautismo adulto”… obiettivo raggiunto 🍀⚜️👣

I Partecipanti:

Maria LopesComunità di Quarto
Patrizio SetaleComunità di Quarto
Palmina Di NardoComunità di Quarto
Domenico SchiavoComunità di Marcianise 1
Salvatore SchiavoComunità di Marcianise 1
Angela TartaglioneComunità di Marcianise 1
Marco NapolitanoComunità di Marcianise 1
Luigi Di PascaleComunità di Marcianise 1
Marco NapolitanoComunità di Marcianise 1
Antonio CaldaraComunità di Marcianise 1
Gennaro NicolòComunità di Marcianise 1
Michele PuglieseComunità di Santa Maria Capua Vetere
Antonietta Russo Comunità di Santa Maria Capua Vetere
Gaetano MadonnaComunità di Santa Maria Capua Vetere
Annunziata GattaComunità di Quarto 1
Cristina ScognamiglioComunità di Quarto 1
Antonio DamianoComunità di Quarto 1
Rosita RussoComunità di Marigliano

La promessa del Quarto 1 al “Campo della Scoperta”

Siamo arrivati al Centro pastorale di Mugnano del Cardinale il 27 settembre con lo zaino leggero e il cuore pieno di domande. Eravamo la comunità MASCI Quarto 1, nata da poco, sei volti e sei storie: Maria, Patrizio, Mina, Antonio, Cristina e Nunzia. Insieme alle altre comunità MASCI della Campania abbiamo varcato la soglia dell’accoglienza e ci siamo seduti in cerchio, come si fa quando si sceglie di mettersi davvero in ascolto. Da subito è stato chiaro che non era un semplice “fine settimana”: era un passaggio, una chiamata a guardare la vita con occhi adulti e cuore scout.

La sera abbiamo riflettuto sulla scelta di diventare scout da adulti. È una scelta che non si indossa come un’uniforme. Si assume come una direzione: più servizio, più comunità, più Vangelo tradotto in gesti. Poi la cappella. Tutti tra i banchi, il respiro del gruppo che si fa uno. Lì abbiamo pronunciato la Promessa scout. Per molti di noi era la prima volta. Le parole uscivano lente, come si fa quando si capisce che contano. Nunzia, che da “coccinella” le aveva già dette da bambina, le ha ripetute con quella dolce fermezza che si ha quando si torna a casa. In quell’istante, una vibrazione uguale ha attraversato tutti: non eravamo più “sei persone che hanno aderito”, eravamo comunità.

Il mattino dopo, con la luce chiara del 28 settembre, la Messa che ci ha raccolti e le parole di Fra Fedele, assistente spirituale regionale, hanno tracciato la rotta: essere affidabili, caritatevoli, aperti.

Abbiamo poi ringraziato la Pattuglia Formazione. Non solo per l’organizzazione, ma per i passaggi interiori che ci ha fatto vivere: capire cosa significa concretamente essere adulti scout, cosa significa “fare servizio”, cosa vuol dire abitare la comunità e la Chiesa che frequentiamo, portando lì i nostri talenti e i nostri limiti. Nessuna retorica. Solo esempi, strumenti, cammini possibili. Ed è successo qualcosa di semplice e forte: ci siamo riconosciuti. Nelle fragilità, nelle risate, nelle lacrime….

Da quel campo torniamo con un entusiasmo diverso. Ci sentiamo più uniti. Ogni volta che ci vediamo, l’abbraccio scatta naturale, come se per un attimo il tempo tornasse in quella cappella, al momento dell Promessa. È un segnale chiaro: quell’esperienza ha messo radici. Ci ha insegnato che la gioia non è un’emozione di passaggio, è un lavoro quotidiano. Che il servizio non è “quando posso”, ma “come posso, adesso”. Che la comunità non è una somma di individui, è un “noi” che si prende cura.

Portiamo con noi alcune consegne, semplici e impegnative: custodire il fuoco acceso a Mugnano del Cardinale, trasformare la gratitudine in gesti, tenere aperta la porta a chi vorrà camminare con noi. Vogliamo che Quarto 1 sia una casa che ospita, un’officina di bene dove le mani imparano a servire.

Speriamo che momenti così diventino frequenti. Non per collezionare eventi, ma per consolidare uno stile, lo stile di vita Scout. Se il Campo della Scoperta ci ha insegnato qualcosa, è questo: la Promessa non si recita, si vive tuti i giorni, con passi corti e fedeli, uno dopo l’altro. E con la gioia di sapere che non camminiamo da soli.

“Antonio Damiano – Magister Quarto 1”

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Si è concluso il Campo della Scoperta, del MASCI Campania Felix, a Mugnano del Cardinale. Giornate piene, vissute con lo zaino leggero e il cuore aperto. Ci siamo messi in cammino insieme, provenienti da comunità di tutta la regione, per riscoprire il valore dell’incontro, della fraternità e della fede vissuta nel quotidiano. Tra attività, momenti di riflessione e tante risate, il Campo ci ha regalato tempo di qualità, condivisione vera e la gioia semplice dello stare insieme. La Santa Messa all’aperto è stata il momento più profondo: sull’altare, al posto della tovaglia, un kefiah, a ricordarci che la fede non è mai lontana dalla vita e dal dolore del mondo. Un gesto forte, per portare con noi il grido di chi soffre la guerra e invocare pace, giustizia e fraternità. Ripartiamo carichi, con gli scarponi sporchi di polvere e il cuore pieno di gratitudine. Buona Strada!

“fra Fedele”